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FRAMMENTI DI UN'AUTOBIOGRAFIA - Otto ritratti per Bernardo Soares

FRAMMENTI DI UN'AUTOBIOGRAFIA - Otto ritratti per Bernardo Soares, libro d'artista, incisione a linoleum su carta Fabriano Rosaspina, stampa a secco e macchina da scrivere su carta Washi giapponese, 2015, dettaglio libro aperto


Il libro contiene brani tratti dall'introduzione al "Libro dell'inquietudine" di Bernardo Soares. Le riflessioni  sulla vita, sulla morte e sull'anima, ma anche sulle sue memorie più intime e sullo scorrere del tempo, sono tradotte in otto ritratti che nei segni scavati nel linoleum vogliono restituire il tragico, l'ironico, il profondo e l'irrequieto.  Scrive Georg Simmel: "Non c'è nel mondo visibile alcuna struttura che come il volto umano riesca a convogliare una così grande varietà di forme e superfici in una così condizionata unità di senso".




  1. Che inquietudine che sento, che sconforto se penso, che inutilità se desidero! [...] Nuvole... Mi interrogo e non mi riconosco. Non ho fatto niente di utile né farò qualcosa di giustificabile [...]n Oggettivamente e soggettivamente, sono stufo di me. Sono stufo di tutto... [...]
  2. Nuvole... Sono come me, un passaggio cancellato fra il cielo e la terra. [...] Nuvole...Continuano a passare, Continuano sempre a passare, passeranno sempre di continuo, in un avvolgimento discontinuo di matasse opache, in un diffuso prolungamento di falso cielo disfatto
  3. Così, non sapendo credere in Dio, e non potendo credere in una somma di animali, sono rimasto, come altri a margine delle genti, in quella distanza da tutto ciò che comunemente è chiamato Decadenza. La Decadenza è la perdita totale dell'incoscienza è il fondamento della vita. Il cuore, se potesse pensare, si fermerebbe.
  4. [...] nel decorso ricercato del mio edonismo interiore, mi sono esercitato a sottrarmi alla sensibilità sociale. Lentamente mi sono corazzato contro il sentimento del ridicolo. Ho insegnato a me stesso ad essere insensibile agli appelli degli istinti, alle sollecitazioni [...].
  5. Sono invecchiato attraverso le sensazioni… Mi sono logorato generando pensieri… E la mia vita è diventata una febbre metafisica, che scopriva sempre significati occulti nelle cose, che scherzava con il fuoco delle analogie misteriose, che procrastinava la lucidità completa, la sintesi normale per denigrare se stessa.
  6. Sono precipitato in una complessa indisciplina cerebrale, colma di indifferenza. Dove mi sono rifugiato? Ho l’impressione di non essermi rifugiato da nessuna parte. Mi sono abbandonato, ma non so a cosa.
  7. Che sogni ho? Non lo so. Mi sono sforzato per arrivare ad un punto dove non sappia più a cosa sto pensando, cosa sogno, cosa vedo in visione.Mi sembra di sognare sempre più da lontano, di sognare sempre di più il vago, l’imprecisato, ciò che non è possibile vedere in visione.
  8. Gli otto ritratti
  9. Riguardo alla vita non faccio teorie. Se è bella o brutta non lo so, non penso. Ai miei occhi è dura e triste, con intervalli di sogni deliziosi. Che mi importa cosa è per gli altri?La vita degli altri mi serve solo per vivere nel mio sogno quella che mi sembra si adatti bene a ciascuno di loro.